sandra faggiano intervista per idtips

Sandra Faggiano, architetto dei merletti

Un laboratorio di auto-produzioni “sostenibili” in piccole serie limitate, realizzate con oggetti di scarto della quotidianità, delle produzioni industriali e delle lavorazioni edili: ecco l’idea di Sandra Faggiano, “architetto dei merletti”, che ha dato vita a BOUTIQUEstudio LAB.

BOULE E ME

Le creazioni di BOUTIQUEstudio LAB ci sono piaciute molto innanzitutto perché sono “autoproduzioni”, realizzate esclusivamente a mano in laboratorio, con alla base sempre un valore sperimentale e di ricerca. I metodi di produzione che segue permettono quindi di ottenere sempre pezzi unici per forma, finitura, superficie e sfumature di colore. E poi, ogni collezione ha sempre un concept emozionale di partenza, conferendo valore poetico a ciascun pezzo. Ecco cosa ci ha raccontato.

MERLETTI1

Come è nata BOUTIQUEstudio LAB?
La sezione “LAB” (laboratorio) di BOUTIQUEstudio nasce nel 2011, dopo circa un anno dall’apertura dello studio di progettazione architettonica di interni. Da architetto è stato proprio dalle visite sui cantieri che, un po’ per gioco, è nata l’idea di utilizzare il cemento come materiale base per le nostre creazioni, a partire proprio da vecchi sacchi inumiditi in cui il materiale era divenuto quasi per metà inutilizzabile per le costruzioni. Anzi, più che creazioni io preferisco definire le nostre sperimentazioni, in cui è molto evidente la nostra provenienza geografica, il Salento. Infatti, lavoro il materiale edile secondo le antiche tecniche della cartapesta leccese, che contribuiscono a conferire all’impasto di cemento, acqua e filati di canapa, leggerezza insolita e spessori così sottili da sembrare fogli di carta. Oltre alle collezioni in cemento, progettiamo anche piccole serie a edizione limitata o pezzi unici, realizzati poi con materiali di scarto di svariate lavorazioni industriali (come scarti della produzione del feltro, del legno, della plastica).

B(a)ROCCOLI

Come nasce una tua sperimentazione? Qual è il processo che c’è dietro?
Per le collezioni “materiche”, l’impasto di acqua, cemento e filati di canapa sono adagiati su stampi, lasciato essiccare all’aria e poi terminato con finiture superficiali diverse in base al colore e alla funzione che avrà l’oggetto.

LE INSTA(nca)BILI 1

Tra i materiali di scarto che utilizzate, quali sono i principali e quali i più apprezzati?
Gli stampi per le collezioni in cemento sono realizzati con fusioni di parti di oggetti in gomma recuperati , spesso provenienti dal mondo del food , come pack o stoviglie monouso, oppure formine per cake design, o ancora dall’ambito fitness come palloni o ciambelle per piscina. Per le “aggregazioni-creative-funzionali” invece il nostro oggetto più “amato” è PecoROLL, un poggiapiedi da compagnia prodotto con gli scarti della produzione dei feltrini.

Ci parli di qualche vostra creazione?
Abbiamo diverse collezioni: “LE INSTA(nca)BILI” maxi (e mini)-boules omaggio al lavoro del meridione, con una superficie esterna a grana ruvida e una parte interna liscia e con linee regolari, “MERLETTI” e “I RICAMI DELLA DOMENICA”, che portano le suggestioni di due lavorazioni tradizionali dell’artigianato salentino: la Cartapesta ed il Ricamo, applicate al cemento, “LU IENTU”, una collezione di vassoi realizzata con un impasto di cemento e canapa idraulica poggiato sul pluriball, o ancora “B(a)ROCCOLI”, dove come stampi si riutilizzano gli stessi del cake design, non sono previsti passaggi in forno ma la semplice essiccazione lenta all’aria dei pezzi.

MERLETTII 2

In quali ambienti le vostre creazioni vengono valorizzate al meglio?
Su stili contemporanei, minimal, dove è molto evidente il contrasto tra arredi dalle superfici lisce con la grana ruvida delle parti esterne delle nostre creazioni. Oppure su interni underground, per affinità di materiale. O ancora, le collezioni con i lati interni “ricamati” grazie ai rilievi decò sono in sintonia con arredi shabby e total White.

Lu ientu 2

MERLETTI E RICAMI

credits | Sandra Faggiano

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