L’isola attrezzata in cucina: si o no?

Dopo anni passati a sfogliare riviste di arredamento e di interior design, di progetti e di visite al Salone del Mobile, finalmente è arrivata la mia occasione: devo rifare la cucina!!! Mi incanto di fronte a immagini di cucine moderne e davanti al mio grande desiderio assoluto: l’isola attrezzata.

Due conti veloci: posso farla.

Giunge quindi l’ora di dare una forma vera e reale a quello che fino ad ora è sempre stata un’idea: dalle riviste passo alle misure, ai modelli, alla disposizione e a tutto quello che mi riporta alla realtà della MIA cucina.
La parte più razionale di me suggerisce di pensarci bene – senza farmi ingolosire dalle immagini – cercando di mettere a fuoco, in modo più chiaro possibile, come desidero vivere questo spazio nel mio prossimo futuro e pensando che questa cucina dovrà durare molti, moltissimi anni, senza stancarmi.

Vediamo qualche spunto per fare qualche valutazione degli aspetti funzionali e pratici:

Per iniziare, un’isola – attrezzata o meno – richiede spazi adeguati. L’ambiente deve essere sufficientemente grande per poter lavorare attorno al piano e, ovviamente, prevedere un comodo utilizzo degli spazi sottostanti ad esso. L’isola poi, se attrezzata, si compone in un volume tutt’altro che irrisorio.

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L’installazione di una cucina con isola attrezzata richiede l’esecuzione di necessari interventi a livello impiantistico. Le adduzioni di acqua e gas saranno da posizionare a pavimento, laddove il progetto lo prevederà.  Dunque, se l’idea di rifare la cucina non include opere sulla pavimentazione allora, probabilmente, dovrete accantonare o da valutare in modo diverso la questione.

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Uguale discorso per la cappa: se si decide che l’isola dovrà ospitare il vostro piano cottura allora la cappa calerà dell’alto e nel bel mezzo della stanza. Solitamente i tubi vengono ricondotti verso l’esterno tramite un abbassamento, da mettere in conto in fase di ristrutturazione o di  acquisto della cucina. Se invece non abbiamo lo spazio per un abbassamento possiamo anche valutare gli impianti a vista. Ma per non dare l’aria di una stanza incompiuta il carattere di questo ambiente avrà un’impronta specifica che dobbiamo considerare.

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Gli aspetti più prettamente pratici invece sono legati ad una mancanza molto semplice: quella del muro frontale al piano cottura. Dovete mettere in conto che, non avendo un piano verticale davanti a “limitare” gli schizzi del vostro sughetto – speciale cavallo di battaglia della vostra cucina – il vostro gustosissimo piatto probabilmente vi costringerà ad una pulizia a 360° intorno alla pentola.
Il muro, opportunamente piastrellato o rivestito di materiali “facili” da pulire, rappresenta una sorta di limite per lo sporco che nell’isola viene a mancare.

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Ma…se la cappa è un elemento che piace questa è una vera e propria occasione per dare libero sfogo alla vostra fantasia senza limiti di spazio e di misure (tra le cappe domestiche ovviamente)

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L’isola attrezzata nasce poi come conseguenza di una nuova considerazione dell’ambiente cucina: non più spazio – minimo e indispensabile – dove nascondere il lavoro di preparazione dei cibi ma uno spazio in cui si condivide, con gli amici e con la famiglia, la preparazione dei piatti.  Cucinare senza dare le spalle ai nostri ospiti o alla nostra famiglia ha tutto un altro gusto.

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Può essere anche un ottimo elemento che segnala una divisione informale tra l’ambiente cucina e l’ambiente soggiorno,  sempre più spesso pensati come un’unica area: una sorta di spazio che porta dalla cucina (dove preparo il cibo), alla zona pranzo  (si può attaccare all’isola un tavolo o un piano di appoggio) e infine si conclude sul nostro divano in soggiorno.

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E ora…..riuscite a indovinare come sarà la mia cucina?

 

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